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Il ruolo dei Social nelle Strategie di Comunicazione
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I SOCIAL: QUESTIONE DI CERVELLO

Perché i social oramai sono sempre presenti
in ogni strategia di comunicazione?

Sicuramente perché trascorriamo oltre 2 ore al giorno a postare e commentare su Facebook, Twitter, e scrollare su TikTok. Ma non solo. Il marketing è sempre interessato a entrare nei nostri pensieri e i social agiscono sul cervello. Dal modo di parlare ("mi hanno taggato", "ho likato", etc) fino a come ci comportiamo, in sintesi l’uso dei social modifica (impatta) su come pensiamo. Come si può vedere dai 4 punti che seguono.

Dipendenza. Circa il 10% degli utenti online è incapace di controllare il tempo trascorso sui social. La ragione è nell’appagamento immediato, con poco sforzo, offerto dai social media; questo fa sì che il cervello sviluppi dipendenza. Si notano effetti analoghi a quelle delle sostanze stupefacenti (tra i numerosi studi citiamo: Turel & Qahri-Saremi, 2018).

Multitasking. Il cellulare spinge a fare più cose contemporaneamente. La prova? Leggiamo Facebook, e allo stesso tempo scriviamo una mail. Purtroppo questa è solo un'illusione (come da una ricerca del 2020 pubblicata sulla rivista Cyberpsychology, Behavior and Social Networking). Chi trascorre molto tempo sui social diviene solamente più pronto a distrarsi e meno efficiente nel memorizzare le informazioni. In sintesi, dimenticherete il post e la vostra missiva sarà scritta malissimo.

Rilascio di dopamina. Studi in risonanza magnetica hanno dimostrato che i centri della ricompensa nel cervello sono più attivi quando parliamo di noi. Come sui social, mettendoci al centro, nel nostro cervello si libera dopamina, un neurotrasmettitore associato alle sensazioni di benessere: il cervello ricompensa l’egocentrismo. Pensate i like ricevuti che scossa ci danno (le ricerche in merito sono numerose, si veda anche il documentario "Social dilemma").

Relazioni interpersonali. Le relazioni online non sono così effimere come si credeva. In USA quasi un matrimonio su 3 nasce da contatti social. E una ricerca abbastanza vasta condotta dall’Università di Chicago (durata 10 anni) ha dimo-trato che i rapporti nati on line sono più solidi di quelli nati offline. Il motivo è, forse, nel fatto che in queste storie, prima di incontrarsi dal vivo, si ha modo di conoscere gusti e passioni dell’altro. 

È chiaro il potere che hanno i social su di noi. Ed è altrettanto chiaro perché il marketing li tenga così tanto in considerazione.

I SOCIAL: QUESTIONE DI CERVELLO