News » Communication » Novembre 2016 » Facebook morto

Facebook è morto. Viva Facebook

10/11/2016
Quante cose, nel web e ancora di più nei social, in un anno cambiano. Il Facebook che vi abbiamo raccontato lo scorso anno è un parente, anche lontano, di quello che vediamo oggi dai nostri computer. Ancora nel 2014 era un media capace di offrire visibilità naturale (“organica” usando il corretto gergo) e permetteva un’interazione genuina tra brand e i suoi “fan”, spesso potenziali clienti. Si diceva, “ascoltate e vi sarà dato”, una vera panacea, con tanto di formula magica in due passi, più facile che suonare musica Punk:
1. Crea contenuto originale e interessante per la community.
2. La community interagirà al contenuto: like, commenti e condivisioni.


Oggi non è più così. Il perché risale al 2012 e all’entrata in Borsa, con tanto di doveri verso gli azionisti. Quello che era gratis e ancora così libero e a disposizione? La risposta è scontata: no. Oggi infatti una grande Fan base non è più un fattore di successo su Facebook.

Da una ricerca di LOCOWISE, su oltre 500 pagine da 215 milioni di Fan risulta che la copertura organica media è intorno al 2% (per i più tecnici: il responsabile è stato individuato in un algoritmo nato a fine 2014). Un crollo (inversamente proporzionale al rialzo in borsa) rispetto al 10% di solo pochi mesi prima. Questo cambiamento se passavate in Timmagine lo potevate vedere su chi coi social ci lavora. Facebook si è trasformato: ora è un media efficace come una volta, certo, ma a pagamento. La visibilità non è più organica, ma devo ottenerla a “caro prezzo”.

Oggi per avere visibilità è necessario in annunci pubblicitari, i cosiddetti Facebook Ads, capaci di mostrare contenuti a un target profilato per interessi e altre caratteristiche ben note. Oggi un’azienda che ha 500 Fan e una che ne ha 2 Milioni, ha lo stesso problema: la visibilità organica. Il gioco è fatto. Più soldi nelle tasche di Facebook e meno visibilità a tutti quei contenuti che un tempo, senza pagare, raggiungevano il proprio target solo grazie al loro valore e originalità. Gli azionisti di Facebook saranno contenti, perché rimane un media imprescindibile. Noi meno. Ma il prezzo, prima o poi, lo pagheranno anche loro. Avete sentito quanto sta crescendo Instagram? (L.P.)